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Opere

Luigi Nono
Contrappunto dialettico alla mente
(1968)
per Nastro magnetico


Durata: 20:00
Editore: Ricordi

di Vittoria Ottolenghi

Luigi Nono, nato a Venezia nel 1924 e allievo al Conservatorio di Venezia di G.F. Malipiero, quindi di Maderna e Scherchen, fu l'animatore, insieme con Maderna, Boulez e Stockhausen, del movimento di avanguardia che, attorno al 1950, fece capo ai corsi estivi di Darmstadt.
Egli però ben presto si distinse dagli altri massimi esponenti della "nuova musica" per le sue posizioni stilistiche e ideologiche tendenti ad un sempre maggiore rigore e impegno. Di formazione marxista, Nono si è sempre prefisso di "fissare nella sua musica la situazione dell'uomo contemporaneo" e intende "il processo nel linguaggio come indagine sempre più approfondita della materia sonora quale rapporto sociale e culturale che la musica oggi consente di condurre…Di qui il caratteristico mondo musicale di Nono, segnato sempre dal violento contrasto fra le tensioni dirompenti della sonorità padroneggiate da una pregnante dinamica materica, e i momenti di trasparenti concentrazione emotiva di non meno intensa e riconoscibile significazione concettuale (Luigi Pestalozza).
L'impegno politico è presente nella maggior parte della ricca produzione di Nono a cominciare dall'Epitaphio per G. Lorca (1952) fino alla Victoire de Guernica (1954), al Canto sospeso del 1956 sulle lettere dei condannati a morte della resistenza europea, a Sul ponte di Hiroshima (1962), alla Fabbrica illuminata (1964). In questi lavori ed anche nel nuovissimo Contrappunto dialettico alla mente del 1968, continua Pestalozza "…l'impegno… s'è estrinsecato in virtù soprattutto di una vocalità solistica o corale che quei testi ha di volta in volta riplasmati nella novità del trattamento delle voci, nel loro presentarsi come eventi puramente sonori in cui la parola appare integrata come materia puramente fonetica per essere tuttavia acquisita, nella sua tensione concettuale, dall'incisiva, netta articolazione vocale, dall'originalità di un canto portato addirittura a un'inesplorata concezione melodica, a sua volta segnata dall'evidenza comunicativa del messaggio in essa incorporato".
Non è questo il primo incontro di Nono col teatro. Famoso è il suo Intolleranza 1960 (Festival di Venezia 1961, scene di Emilio Vedova, regia di Kaslik, della Lanterna Magica di Praga, direttore Bruno Maderna: una forma di teatro globale, con uso di registrazioni su nastro di voci, coro, orchestra in circolazione stereofonica, proiezioni di immagini in movimento), che ha sul piano della tematica, notevole affinità con il presente Contrappunto. Se Intolleranza 1960 era "il destarsi della coscienza di un uomo che, ribellandosi ad una costruzione del bisogno, emigrante-minatore, ricerca una ragione, un fondamento umano di vita…", così il Contrappunto dialettico alla mente è il destarsi della coscienza nei negri americani di fronte al "diletto delitto perfetto" della società americana, l'assassinio di Malcolm X.
Sempre per il teatro, il 1965 segna il successo delle musiche di Nono per Die Ermittlung di Peter Weiss, per nastro magnetico (Berlino 1965): trentadue intermezzi in cui si ha l'incontro tra materiale elettronico e materiale concreto, strumentale, rumoristico e vocale, che è, un potente contributo, al dramma di Weiss. Questo di Contrappunto, se non andiamo errati, è soltanto il suo secondo incontro col balletto ( il primo fu Il Mantello rosso da Garcia Lorca rappresentato al Festival di Berlino nel 1954) ed è una prima esecuzione assoluta.

Questo scrive lo stesso autore sulla genesi di Contrappunto dialettico alla mente, sul tipo di rapporto che lo lega al Contrappunto bestiale alla mente di Adriano Banchieri, sulla sua struttura e sul suo significato politico:
Vi è un rapporto tra questa mia composizione e "il festino nella sera del giovedì grasso avanti cena" di Adriano Banchieri (1608).
Quale "omaggio" a Banchieri.
Non gioco neoclassico né contaminazione o pastiche stilistico.
Ma "la ricerca del rapporto con il tipo di operazione musicale compiuta dal Banchieri: il particolare uso della voce, l'immissione del materiale sonoro del tempo; lo stravolgimento umoristico e parodistico che s'innestano nel particolare momento lirico e drammatico" come bene dice Nanni Balestrini.
Grida di mercato di venditori, giochi onomatopeici, divertimenti fonetici. Ma nell'attualità contemporanea.
Ideologica e tecnica, sempre congiunte, nei vari momenti della ricerca della sperimentazione della composizione della precisazione responsabile.
Materiali di partenza miei: voci e rumori del mercato del pesce e della verdura di Rialto in Venezia. Nella elaborazione e composizione elettronica il naturalismo iniziale s'è trasformato anche semanticamente in voci e rumori di popolo localizzati sia di fronte all'assassinio di Malcolm X. (I episodio) sia alla aggressione imperialista del Vietnam (IV episodio).
Rumore d'acqua e campane di S. Marco in Venezia. Pure trasformate semanticamente nelle situazioni dei 4 episodi.
Materiale fonetico e semantico delle 5 voci (quattro femminili e 1 maschile).
Materiale elettronico puro dei generatori di suono (oscillatori a onda rettangolare e triangolare).
Elemento fondamentale è la voce umana, in varie elaborazioni ottenute attraverso la possibilità di modulazione che le apparecchiature dello studio elettronico offrono.
I titoli dei quattro episodi rinviano a titoli di madrigali del Banchieri:
"Contrappunto bestiale alla mente" diventa "Contrappunto dialettico alla mente".
"Il diletto moderno per introduzione" diventa "Il diletto delitto moderno" (I episodio; viene ripreso nel IV episodio, guerra nel Vietnam e condizione dei negri: assassinio di Malcolm X. E assassinio dei negri).
"Giustiniana di vecchietti chiozzotti" e "mascherata di villanelle" diventa "mascherata di vecchietti".
"Intermedio di venditori di fusi" diventa "intermedio di venditori di soffio". Questi due titoli sono del II episodio, in cui dall'uso fonetico dei testi di Nanni Balestrini risultano nomi di personaggi politici (Johnson-Nenni) e di istituzioni pure politiche (Casa Bianca - Pentagono).
"La zia Bernardina racconta una novella" diventa "lo zio Sam racconta una novella" (IV episodio sull'appello delle "black women enraged" dello Harlem progressive Labor club contro la guerra nel Vietnam).
Questa composizione commissionata dalla Rai per partecipare al premio Italia 1968 non venne presentata a tale premio, perché il IV episodio "offendeva" gli USA.
"Contrappunto dialettico alla mente" è dedicato a Douglas Bravo, comandante del FLN-FALN del Venezuela (fronte armato di liberazione nazionale).
Come "Il canto sospeso" dedicato "a tutti loro", i condannati a morte della resistenza eupropea, come "La fabbrica illuminata" dedicata "agli operai dell'Italsider di Genova", come "a floresta è jovem e cheja de vida" dedicata "al FLN del Vietnam", anche la dedica di questa mia recente composizione testimonia il rapporto tra scelta ideale e i veri commissionari nel mio operare".
Il lavoro di Nono si divide dunque in quattro episodi che si avvalgono di testi di Nanni Balestrini elaborati foneticamente. Del testo del primo episodio riproduciamo l'originale e l'elaborazione fonetica.

Ma quest'uomo
questo sognatore
dalle labbra spesse di parole
non parlerà più
e ogni inverno
quanda l'aria gelata
punge come ghiaccio, io respirerò
il suo fiato e alzerò il lamento funebre
nelle notti piene di fucili.


1. IL DILETTO DELITTO MODERNO

questo uo
questo u
que uom uomo


sogna
so
so questo sogna


to dal
gnatore dalle
tore


labbra spesse
bbra bbra sp


parole
esse spes e pa


role

non parlerà
non parle


più

ogni inverno
aria gelata
punge come ghiaccio


re
respirer
respi respirerò


spirerò ererò
ò rerò il suo
o fia
il suo


rò il lame
fiato
to
alzerò lamento


funebr
funebre


ebre
ere


di
nelle notti
i
di


fucili
fuci
fu li
fucili


2. MASCHERATA DEI VECCHIETTI
Interludio dei venditori di soffio

I punti ci devono essere qui non qui ma qui i punti ci
e io invece ce lo lascio io invece ce lo lascio io invece
dice che non ci devono stare questi punti dice che non ci
tutti insieme dall'altra parte tutti insieme dall'altra


ne ringhia quando è
uaisce quando ha pau
aia quando è felic
usa quando è soddisf
agolii prolungati dur
ocievolezza lo stimolo
sessuale l'ira la gio
i muove rapidamente n
ltri lo raggiungono scavan
n caso di bisogno come u
ire che entri il fred
ostruendo in tal modo

che in fondo ecco dopo tutto ecco un'altra direzione
e distruggendola in fretta ripassano dopo distruggono
per tutte le altre volte non c'erano a vedere per
e allora più avanti ecco muovendosi che ascoltano
dopo questo se la mente canta distruggendo mente
e hai visto dove finiscono bestiali veramente hai
ci sono altre e infinite voci che si muovono altrove
che guardano dove distruggi nella mente guardando
senti dove rispondono che hanno visto passando cosa


lo stesso tipo di                      dei polmoni lo stesso
il timbro della voca                  della voce ad esempio


soffio d'aria la pressione
mentre un soffio lungo


                                            frequenze determinate
                                            esercitate riescono


                                           rimangono aperte
                                           dobbiamo sempre tener


di suoni articolari
la natura dei soffi


è costretta a uscire
di decadimento determina


                                          fa oscillare le corde
                                          e quelle persone che


                                          negli uomini la massa
                                          le voci variano


nelle donne e ne risulta
fra questi due


                                         movimenti diversi nella
                                         velocità grandemente


azioni che si rivela
versa il moto delle


durante la fonazione
delle corde determinano


sistema che fa
proprio questi a


                                        processo che abbiamo
                                        d'aria breve e rapido


piccoli muscoli quando
lunghezza il tempo


le corse si chiudono
morbida e calda


accesso all'aria che va
presente però che


                                     le corde si avvicinano
                                     alla bocca sono


avvicinano per mezzo
arrivano alla bocca


                                    e di un complesso
                                    forma l'inizio rapido


3. I CERVELLINI CANTANO UN MADRIGALE
este il nido delle morb
i strappa dal petto
ili d'erba fino a for
dei giunchi che rives
oi di petali e fic
oppa stretta e poco prof
per formare un lungo nido
ntessuto di tele di ragn
nda che dondola al ven
l'estremità delle fogl
e rivestito di piu
ppeso ai fusti dei giun
umerevoli fili per for
essibile e ben aerea
sso oscilla poco al di
arnisce di fiori di ram
erba radice e fogl
pra del pelo dell'acq
ad appollaiarsi s
re lo strepito del

la ghiandaia che tras
da i fringuelli mas
ne associato al cibo a
ni determinate emoz


4. LO ZIO SAM RACCONTA UNA NOVELLA
Lo zio Sam vuole te negro
sei membro dell'esercito negro mercenario meglio pagato del mondo
appoggia il potere bianco
fai un viaggio fino in Vietnam
puoi guadagnarti una medaglia
combatti per la libertà (nel Vietnam)
ricevi perfetto addestramento nell'arte di massacrare
altri popoli oppressi
tu provochi troppi fastidi nel tuo ghetto
lo zio Sam vuole che tu muoia nel Vietnam
il piano dei "whiteys" è di farvi morire nel Vietnam
rimanete qui e combattete qui per la vostra dignità di uomini.


(uncle Sam wants YOU nigger manifestino diffuso dell'organizzazione Black Women Enraged e dallo Harlem Progressive Labor Club)

Il lavoro di Nono, così chiaramente articolato, presupponeva, da parte del coreografo Urbani, una particolare fedeltà al senso generale ed anche alla lettera delle indicazioni strutturali, musicali e ideologiche.
Si trattava cioè di costruire un balletto in quattro parti, corrispondente ai quattro episodi e ai quattro testi citati, in modo che - in questa poderosae sintetica storia della presa di coscienza del popolo negro americano - il primo e quarto episodio, e il secondo e il terzo, fossero chiaramente in rapporto di continuità fra loro; il primo episodio descrive in termine di danza il momento repressivo, culminante nell'assassinio di Malcolm X; il lamento dei suoi compagni, quindi l'invito a continuare la lotta che l'idea stessa di Malcolm X sembra suscitare tra la sua gente (con riferimento diretto ai versi "io respirerò il suo fiato e alzerò il lamento funebre"). Sul fondale di Carlo Ranzi che, con la sua superficie sbalzata, si presta - col variare dell'illuminazione, a interpretazioni diverse: una casa-alveare, una grata, un elemento plastico astratto che può suggerire una dimensione superiore all'umana, o semplicemente l'idea dell'accrescimento di accumulazione, come in certe strutture cellulari in natura, o ancora una struttura base per case di abitazione che può ripetersi all'infinito - Urbani fa muovere ballerini che rappresentano il popolo negro in costume nero che ha sovrimposta una specie di reticolo appena accennato: è il segno di una costrizione duplice, quella di essere negri e quella di essere oppressi e sfruttati. Tra loro si muove l'idea, lo spirito di Malcolm X, che è lo stimolo alla "riflessione" e poi alla lotta aperta del suo popolo. La seconda e la terza parte sono invece incentrate sul mondo dei bianchi americani. Il rapporto tra queste due parti è strettissimo: si succedono in tono ironico - ma anche accorato - la rappresentazioe dei principali miti dei bianchi nonché delle strutture attraverso cui i bianchi realizzano la loro oppressione sui negri e indirettamente sul loro stesso mondo bianco: sfilano i vari aspetti limite di carattere esteriore del "sistema di vita americano", dalla ossessione della pubblicità, ai miti del sesso, del giuoco e della bellezza muliebre standardizzata. Attraverso questo mondo "negativo", "ostile", già serpeggia il volto del nemico più profondo: il militarismo e il potere politico come strumento di oppressione. Nella quarta parte del balletto, che riprende l'ambiente e l'atmosfera della prima -e sul piano narrativo la prosegue- l'atteggiamento di resistenza degli oppressi si fa più decisa e quasi irrefrenabile. La guerra - strumento estremo ed esterno di oppressione- ha chiarito alla gente di colore ed a tutti la necessità di continuare a lottare, con ogni mezzo, per spezzare le sottili trame che condussero al "diletto delitto moderno" e per evitare che esso possa ripetersi nel futuro.
Urbani, sul piano stilistico, ha scelto di trattare questo complesso tema umano, servendosi, come base, della tecnica accademica, più congeniale agli artisti con cui ha lavorato a questa creazione, ed anche esteticamente adatta, per il significato profondo dell'"élévation" che la danza classica permette, ad illustrare gli aneliti di elevazione, di superamento del contingente, per quanto riguarda il gruppo degli oppressi e, in genere, la stilizzata, sintetica caratterizzazione dei gruppi che ironicamente incarnano i miti e riti della società dei bianchi.

CONTRAPPUNTO DIALETTICO ALLA MENTE

1970- Liliana Poli, soprano; Kadigia Bove, Marisa Mazzoni, Elena Vicini, recitanti; Umberto Troni,
vocalista; Coro da camera della Radiotelevisione Italiana, diretto da Nino Antonellini; nastri dello Studio di Fonologia di Milano della Radiotelevisione Italiana, Marino Zuccheri, sonorizzazione e sincronizzazione.
Deutsche Grammophon Gesellschaf 2 561 044 (33 stereo)

Questa edizione, contenuta nella terza serie di "Avant-garde", va considerata la registrazione originale del lavoro di Nono, che porta la data del 1968. La registrazione non è datata: il 1970 è stato da me segnato induttivamente, in relazione al fatto che in tale anno sono tutte le registrazioni datate contenute nella terza serie di "Avant-garde".
Dal punto di vista tecnico la realizzazione è indiscutibile. Le sonorità hanno evidenza, rilievo, spazio,profondità, ampiezza, volume. La distinzione dei piani permette una precisa individuazione delle fonti sonore, non solo come dislocazione, ma anche come rapporti reciproci. La chiarezza della riproduzione impedisce ogni confusione, anche nei passi più "mescolati".
Stupefacente, per l'abilità vocale e per l'intensità della resa espressiva, è la partecipazione del Coro da camera della Radiotelevisione Italiana diretto da Nino Antonellini: questi cantori, ormai esperti di tutte le arditezze della musica contemporanea, fanno musica, per non dire canto, non sono del grido, ma del soffio, del sussurro, della raucedine. Né da meno sono Liliana Poli e le altre voci: i confini tra recitazione e intonazione sono qui scomparsi e la concertazione delle voci parlate ha intenzioni "musicali" non meno di quella delle voci cantate. Ma il risultato è soprattutto un risultato d'insieme: il merito di solisti e complessi è nell'amalgama totale realizzato fra di loro e con il nastro registrato elettronicamente, al quale è in definitiva affidato il compito di nastro traente, di filo conduttore dell'intero lavoro.
(Carlo Marinelli)