Bourges
10-13 giugno 2001
BOURGES
10-13 giugno 2001
In collaborazione con Festival “Synthèse”, Centro IMEB
10 giugno 2001 - h 18.00
Grand Théâtre - Maison de la Culture
Nicola Bernardini - Recordare (2000)
Roberto Doati - IV Felix Regula (1997)
Francesco Giomi - Flamenco
Paolo Pachini - La cuirasse du crabe central (1996)
Riccardo Dapelo - I suoni che distilli (1996)
10 giugno 2001 - h 20.45
Palais Jacques Coeur
QUARTETTO BERNINI
Agostino Di Scipio – 5 interazioni cicliche alle differenze sensibili, per quartetto e live electronics
Franco Evangelisti – Aleatorio, per quartetto
Kent Olofsonn – Alinea, per quartetto e nastro magnetico
Michelangelo Lupone – Corda di metallo,
per quartetto e nastro magnetico
«Gran parte della produzione di musica contemporanea è basata sulla quantità e non sulla qualità, e lo stesso vale per chi la esegue» asseriscono i membri del Quartetto Bernini. «Per questo noi abbiamo acquisito un 'colpo d'occhio' nel riconoscere le partiture che veramente comunicano qualcosa al pubblico e ci indirizziamo verso compositori dalla scrittura intellegibile, che conoscono veramente gli strumenti per i quali scrivono». È il caso di Michelangelo Lupone, con il quale il Quartetto Bernini ha instaurato dal 1998 una proficua collaborazione: una ricerca sempre più avanzata in tecniche, simboli grafici ed effetti sonori della musica contemporanea, che ha regalato al gruppo consapevolezza espressiva, esaltando il suono d'insieme anche nell'esecuzione del repertorio. Il Quartetto lavora anche con autori quali Cristiano Serino e Ada Gentile e sta incidendo l'integrale quartettistico di Luciano Berio e Luigi Nono.
13 giugno 2001 - h 20.45
Palais Jacques Coeur
ROBERTO FABBRICIANI, flute
B. Maderna – Musica su due dimensioni (1958)
E. Morricone – Cadenza (1987)
F. Donatoni – Nidi (1989)
M. Sotelo – Del Aura al suspirar (2000)
A. Clementi – Passacaglia (1996)
S. Sciarrino – Come vengono prodotti gli incantesimi? (1985)
L. Nono – Das atmende Klarsein, Fragment (1981/87)
Interprete originale ed artista versatile, Roberto Fabbriciani ha innovato la tecnica flautistica attraverso un approccio audace, totale e creativo con la musica, moltiplicando le possibilità dello strumento: «una "nuova provocazione" per gli infiniti mondi a inventare e scoprire con il flauto» scriveva di lui Luigi Nono. Ha contribuito al progresso del flauto nel Novecento con la sua tecnica e la capacità di completare il pensiero del compositore valorizzando le possibilità esecutive dell'opera. Per tali qualità e per la costante attenzione dedicata alla musica contemporanea, Roberto Fabbriciani ha collaborato con i maggiori compositori del nostro tempo, che gli hanno dedicato anche le loro opere: Bussotti, Cage, Castiglioni, Clementi, Donatoni, Ferneyhough, Kurtag, Morricone, Nono, Petrassi, Rihm, Sciarrino, Stockhausen, Takemitsu.