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Alessandro Solbiati


Sono particolarmente felice di scrivere una personale testimonianza in un'accorata difesa del Progetto Sonora proprio oggi, 150° anniversario della nascita dello Stato Italiano.
Penso che la società e la politica incomincino a prendere coscienza del fatto che promuovere l'immagine italiana all'estero ha ricadute felici sul nostro Paese persino dal punto di vista economico; e penso anche che si incominci ad essere coscienti del fatto che la parola "Italia" all'estero è imprescindibilmente legata innanzitutto alla sua arte e alla sua cultura. Ci si perdonano molte cose (e ci si invidia anche un po') per la bellezza di ciò che abbiamo fatto nei secoli e facciamo ancor oggi in campo artistico e culturale.
In campo musicale, l'attuale "patrimonio umano" italiano è ricchissimo, nel campo dell'interpretazione quanto della composizione, prova nel siano i molti concorsi internazionali vinti dai nostri giovani musicisti, il grande numero di compositori giovani e meno giovani che, stabilitisi all'estero, ottengono commissioni e posti d'insegnamento prestigiosi e così via.
L'"esportazione della musica", e quindi dei musicisti, se costituisce un'occasione importante per i musicisti stessi, è un bene anche maggiore per l'intera Nazione e per la sua immagine.
Il Progetto Sonora è stato, è, e spero sarà ancora in futuro, l'unica iniziativa organica di sostegno dell'attività all'estero dei musicisti italiani: io me ne sono avvalso varie volte e ho potuto far conoscere non solo la mia musica ma anche quella italiana in genere attraverso concerti, seminari e corsi in Germania come in Bulgaria, negli Stati Uniti come in Messico, attraverso il sostegno di Sonora, che mi ha fatto sentire più volte "ambasciatore della musica d'oggi italiana".
Limitare l'attività di Sonora o peggio ancora arrestarla costituirebbe un danno enorme per noi musicisti, compositori e interpreti, ma ancor più per l'immagine italiana: si tenga presente che, viceversa, nazioni ben più povere di noi sostengono con forza l'attività dei loro artisti fuori dalla patria, mettendoci quindi in situazione di inferiorità.
In più, il costo del Progetto Sonora in rapporto al suo valore e alla sua utilità è davvero irrisorio.
Chiedo quindi con calore che Sonora sia sostenuto ed, anzi, rafforzato.

Alessandro Solbiati compositore, docente di composizione al Conservatorio "G.Verdi" di Milano
Milano 17 marzo 2011