Marco Angius
La mia esperienza con Cemat/Sonora è iniziata nel 2003 con un concerto al Warsaw Autumn.
Algoritmo muoveva allora i suoi primi passi come ensemble impegnato nella diffusione di composizioni contemporanee e in esso sono transitati fino ad oggi oltre sessanta musicisti.
Poi è arrivata la mia personale esperienza alla guida del S.I.X.E., un gruppo di giovani talenti creato per volontà di Gisella Belgeri, con cui abbiamo affrontato opere come Le marteau sans maître, Kreuzspiel e, ancora, opere di Strauss, Schoenberg Webern, Dallapiccola, Donatoni, Scelsi, Fedele…
Ho sempre considerato un privilegio, oltre che una fortuna, poter seguire la crescita artistica di giovani interpreti attraverso il repertorio contemporaneo; accanto a ciò, va collocata l’opportunità di approfondire opere di straordinario interesse con la massima libertà di scelta (condizione che per un direttore rappresenta il top del top). In molti, qui in Italia, non hanno ancora capito l’importanza di diffondere il patrimonio artistico contemporaneo e il Cemat ha avuto il merito di valorizzare programmi innovativi facendoli circolare per il mondo.
Sonora è, in questo senso, un’invenzione assai preziosa per la conoscenza dei più aggiornati orientamenti elettroacustici oltre che uno strumento efficace di circolazione musicale internazionale per compositori, interpreti, operatori del settore contemporaneo. Né va tralasciata l’ampia documentazione prodotta nelle varie occasioni: si tratta di testi, registrazioni audio/video che costituiscono una testimonianza profonda dell’attività svolta in tutti questi anni. Mi auguro che questa esperienza, come tutte le numerose e intense attività del Cemat, continuino senza sosta e che altri musicisti possano trarre le migliori opportunità come è accaduto per me.
Marco Angius
Roma, 29 marzo 2011