Messaggio di Abbado al Convegno di Fiesole
“Desidero salutare tutti gli amici qui riuniti per un progetto nel quale convivono due aspirazioni. La prima è quella di rendere omaggio a José Antonio Abreu e alle sue realizzazioni.
Abbiamo cercato, con alcuni amici musicisti, di accrescere e rafforzare ulteriormente “El Sistema” da lui ideato in Venezuela, che coinvolge un numero enorme di ragazzi: oggi sono più di 400.000 e oltre 2 milioni dall’avvio del progetto 35 anni fa.
Abbiamo portato la nostra esperienza facendo concerti, insegnando, avvicinando sempre più musicisti europei che andassero in Venezuela a portare il proprio contributo.
La seconda aspirazione è quella di aiutare a trasferire in Italia i principi fondamentali del Sistema Abreu. Tant’è vero che, a imitazione del modello venezuelano, in ogni Regione italiana sono già sbocciate molte realtà che è bene ora portare in un alveo comune.
I motivi per i quali è urgente e necessario importare nel nostro paese questa realtà sono diversi. In primo luogo perché è chiaro a tutti che "così non va", che qualcosa, nella nostra società, va fatta. Non sono purtroppo assenti, anche da noi, sacche di povertà e disagio dove le prime e più vulnerabili vittime sono i ragazzi. Basterebbero gli esempi segnalati da Roberto Saviano, altra persona a cui tutti dovremmo rispetto per il coraggio con cui continua a denunciare queste situazioni. E allora ecco che fare musica insieme, studiarla e praticarla sono tutti strumenti che rendono possibile il riscatto. Abreu lo ha chiaramente dimostrato a tutto il mondo.
Una seconda ragione, non meno importante. La gioventù è stata letteralmente depredata da prospettive credibili, per le quali valga lo sforzo e la gioia della realizzazione. Non solo chi è nel disagio, ma forse ancor più chi abita il benessere, viene manipolato per diventare un conformista, un animale compratore, un ebete che si nutre solo di superficialità.
Una vita piena di musica e di cultura è sicuramente un argine a tutto ciò.
Chi ha avuto il privilegio di crescervi faccia, come proviamo a fare oggi, qualcosa perché altri vi crescano a loro volta.”
Claudio Abbado