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attività - sonora - 2005 - stoccolma

Stoccolma

25 febbraio 2005

STOCCOLMA
25 Febbraio 2005

 

Stockholm New Music Festival 

 

In collaborazione con Istituto Italiano di Cultura, Festival Stockholm New Music

CONCERTO MONOGRAFICO SU GIORGIO BATTISTELLI

Orazie Curiazi  *
 per due percussionisti (1996)

Aphrodite *
per voce recitante, arpa, flauti e 3 percussionisti (1987)
su testi da Pierre Louys

Erasmo Gaudiomonte direttore

Silvia Fanfani Schiavoni voce
Gianni Trovalusci flauto
Patrizia Radici arpa
ARS LUDI percussioni
Piero Schiavoni regia del suono

*prima esecuzione in Svezia
 

Accade spesso che sui banchi di scuola si creino sodalizi umani, professionali, artistici. È successo anche a Erasmo Gaudiomonte, che nella classe di composizione di Giancarlo Bizzi, al Conservatorio de L'Aquila, ha incontrato un gruppo di giovani coetanei tutti interessati alla Nuova Musica: Giorgio Battistelli, Paolo Giuliani, Roberto Marabante, Francesco Piazza, Gianni Trovalusci. Hanno seguito insieme i seminari di Stockhausen e Kagel a Colonia e hanno dato vita all'ensemble Edgar Varèse. Le loro strade si sono poi separate - direzione d'orchestra, composizione, interpretazione - ma continuano ad intersecarsi per proficue collaborazioni; ne è un concreto esempio il concerto monografico del 25 febbraio a Stoccolma, nell'ambito del Festival Stockholm New Music, dedicato al compositore Giorgio Battistelli. Insieme con Orazi e Curazi per tre percussionisti, il programma include l'opera da camera Aphrodite (su testi di Pierre Louys), partitura interpretata da Silvia Schiavoni.
'Avvezzo' alle prime assolute (Giorgio Battistelli, Guido Castagnoli, Aldo Clementi, Lorenzo Ferrero, Luca Francesconi, Ennio Morricone, Roman Vlad, per nominarne solo alcuni), la musica contemporanea è rimasta un aspetto centrale nell'attività di Gaudiomonte; ritiene infatti che vi si possano ben estrinsecare alcuni aspetti nodali del lavoro con gli interpreti. Se da un lato le difficoltà aumentano per la necessità di ridefinire parametri musicali di volta in volta differenti (in particolar modo nelle prime esecuzioni assolute), dall'altro si crea una stimolante libertà che permette di plasmare esiti sempre nuovi con equilibri delicati e impalpabili fra gli interpreti (in tal senso - sostiene il direttore d'orchestra - i giovani sono più ricettivi poiché liberi da stratificazioni). "Non sono un dittatore - tiene a sottolineare - preferisco condurre per mano i musicisti per raggiungere insieme gli obiettivi che desidero raggiungere". La lunga esperienza maturata in un'intensa attività concertistica e come direttore dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese (dal 1981 al 1992) sembra aver dato a Gaudiomonte gli strumenti per condurre la delicata fase della concertazione con una tecnica imprescindibile cui è necessario però accompagnare una buona dose di psicologia. (in Sonora News n. 14 pp.2-3)