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Ciro Longobardi


In qualità di interprete del repertorio moderno e contemporaneo ho avuto diverse occasioni di dialogare con la Federazione Cemat, un punto di riferimento a livello nazionale. Ho avuto modo di collaborare specificamente con il Progetto Sonora in due occasioni. La prima volta nel 2006, come membro dell’Ensemble Dissonanzen di Napoli, con il quale abbiamo presentato a New York due progetti: una nuova sonorizzazione del film muto Assunta Spina – tratto da Salvatore Di Giacomo e interpretato dalla leggendaria Francesca Bertini – presso gli Anthology Film Archives; una nuova versione del progetto Scelsi Morning realizzato in collaborazione con il grande chitarrista americano Marc Ribot, presso il Tonic, storico locale dell’avanguardia newyorkese. Si è trattato di un importante viaggio, perché ha permesso al gruppo di farsi conoscere a New York, e di preparare un progetto, Scelsi Morning, che Dissonanzen avrebbe poi presentato al Festival di Salisburgo nel 2007.
La seconda collaborazione con Sonora è avvenuta nel 2007, in occasione di un concerto in duo con il compositore/ricercatore/interprete elettronico Agostino Di Scipio presso il Festival Synthése di Bourges, uno dei maggiori in Europa nel proprio ambito. Qui abbiamo presentato un’importante selezione del repertorio italiano ed internazionale per pianoforte ed elettronica.
In queste occasioni il sostegno del Progetto Sonora si è dimostrato fondamentale ed insostituibile, una rara possibilità, nel nostro paese, di poter usufruire di ciò che in altre civiltà musicali europee è ordinaria amministrazione: un contributo per la circuitazione internazionale. Non solo. Al di là dell’esperienza personale, in questi anni ho potuto seguire tanti colleghi ed amici che grazie a Sonora hanno espresso il meglio di sé all’estero oltre che in patria.
Non credo di esagerare affermando che Sonora ha aiutato un’intera comunità artistica ad esprimersi al di fuori dei confini nazionali. Naturalmente molti musicisti hanno una presenza all’estero indipendente, ma il fatto stesso di ricevere un sostegno istituzionale ha avuto una ricaduta estremamente positiva sulla loro reputazione presso le istituzioni straniere, e in genere sul Sistema Italia legato alla musica.
Spero davvero che Sonora continui ad avere i mezzi per operare e che, soltanto per risparmiare qualche decina di migliaia di euro, non venga negata la possibilità ad una parte importante della cultura italiana di farsi apprezzare a livello internazionale con il supporto di un contributo istituzionale.

Ciro Longobardi
Napoli 7 febbraio 2011