Youtube Twitter Facebook
english stampa segnala segnala Skype
attività - collaborazioni e partenariati - sistema nazionale delle orchestre e dei cori infantili e giovanili

Sistema Nazionale delle Orchestre e dei Cori Infantili e Giovanili

Sistema Abreu all’italiana: si parte

Successo del convegno di lancio, organizzato da Federculture e dalla Scuola di Musica di Fiesole


Il 13 e il 14 novembre 2010 si è svolto, promosso da Scuola di Musica di Fiesole e Federculture, con la collaborazione di Associazione nazionale critici musicali, Federazione Cemat e Giornale della musica, il convegno "Musica per imparare a vivere", presentazione del progetto e del comitato onlus che lavora da oggi alla creazione di un "Sistema nazionale delle orchestre e dei cori infantili e giovanili" ispirati al venezuelano sistema Abreu (nella foto con uno dei gioielli della factory nazionale venezuelana, Gustavo Dudamel). Decine sono stati gli interventi, con filmati e tavole rotonde, confronti e testimonianze, alcune molto emozionanti. Dal Venezuela, ma anche da Sudafrica, Norvegia, Germania, oltre che da molte Regioni italiane, molte le testimonianze su quanto si sta facendo per utilizzare la musica d'insieme come modello di educazione culturale e di solidarietà civile.

Le basi di un "Sistema italiano alla Abreu", fortemente voluto e promosso da Claudio Abbado, sono affidate alla Scuola di Musica di Fiesole (che si occuperà della preparazione e del tirocinio dei docenti e del programma didattico sotto la guida di Andrea Lucchesini) e Federculture, l'associazione nazionale dei soggetti pubblici e privati che gestiscono le attività legate alla cultura e al tempo libero, che sarà il motore organizzativo e politico. Il progetto si strutturerà in "Nuclei", ossia centri didattici distribuiti su tutto il territorio in grado di operare secondo i modelli di Abreu, ricreati su misura della diversa realtà sociale e culturale italiana, avvalendosi anche dell'esperienza di iniziative affini ma non organiche sviluppatesi autonomamente in Italia negli ultimi decenni. I bambini, di età compresa fra i 4 e i 14 anni, verranno accolti nei "Nuclei" senza esami d'ammissione e seguiranno lezioni per la maggior parte collettive, in modo da privilegiare l'aspetto socializzante e l'apprendimento spontaneo. Per tali centri, aperti dalle 16 alle 20, si cercheranno soprattutto finanziamenti privati ed europei. È previsto che, entro un anno e mezzo, si attivi almeno un centro in ogni Regione. Diverse realtà locali si sono dichiarate disponibili all'attuazione del progetto o a favorire l'interazione con iniziative preesistenti di riconosciuta validità e assonanza con i criteri pedagogici guida. A Firenze, nel quartiere delle Piagge, la Scuola di Fiesole ne inaugurerà uno entro febbraio. Fiorenzo Alfieri, assessore alla cultura del Comune di Torino, s'è impegnato per simili iniziative nei quartieri Barriera di Milano e San Salvario grazie all'apporto dell'associazione Pequeñas Huellas, già attiva da anni sotto la guida volontaria di Sabina Colonna Preti. Medesime intenzioni sono state espresse da Dinko Fabris (per Puglia e Basilicata) o da responsabili di teatri come Giuseppe Gherpelli di Reggio Emilia e William Graziosi di Jesi, per i loro rispettivi territori.
Le novità e la necessità del Sistema - progetto che poggia sull'esperienza e sulla storia didattico-formativa della Scuola di Musica di Fiesole - sono state illustrate nel dettaglio da Roberto Grossi, presidente di Federculture: «Costituiremo una fondazione autonoma di natura privatistica, intesa come tessuto connettivo fra le diverse realtà locali, già esistenti o prossime a nascere, basate sul metodo Abreu, senza entrare in concorrenza con i Conservatori né con il lavoro di istituzioni già preposte all'istruzione musicale».

Claudio Abbado, assente per motivi di salute, ha inviato al convegno questo saluto: «Desidero salutare tutti gli amici qui riuniti per un progetto nel quale convivono due aspirazioni. La prima è quella di rendere omaggio a José Antonio Abreu e alle sue realizzazioni. Abbiamo cercato, con alcuni amici musicisti, di accrescere e rafforzare ulteriormente "El Sistema" da lui ideato in Venezuela, che coinvolge un numero enorme di ragazzi: oggi sono più di 400.000 e oltre 2 milioni dall'avvio del progetto 35 anni fa. Abbiamo portato la nostra esperienza facendo concerti, insegnando, avvicinando sempre più musicisti europei che andassero in Venezuela a portare il proprio contributo. La seconda aspirazione è quella di aiutare a trasferire in Italia i principi fondamentali del Sistema Abreu. Tant'è vero che, a imitazione del modello venezuelano, in ogni Regione italiana sono già sbocciate molte realtà che è bene ora portare in un alveo comune. I motivi per i quali è urgente e necessario importare nel nostro Paese questa realtà sono diversi. In primo luogo perché è chiaro a tutti che "così non va", che qualcosa, nella nostra società, va fatta. Non sono purtroppo assenti, anche da noi, sacche di povertà e disagio dove le prime e più vulnerabili vittime sono i ragazzi. Basterebbero gli esempi segnalati da Roberto Saviano, altra persona a cui tutti dovremmo rispetto per il coraggio con cui continua a denunciare queste situazioni. E allora ecco che fare musica insieme, studiarla e praticarla sono tutti strumenti che rendono possibile il riscatto. Abreu lo ha chiaramente dimostrato a tutto il mondo.
Una seconda ragione, non meno importante. La gioventù è stata letteralmente depredata da prospettive credibili, per le quali valga lo sforzo e la gioia della realizzazione. Non solo chi è nel disagio, ma forse ancor più chi abita il benessere, viene manipolato per diventare un conformista, un animale compratore, un ebete che si nutre solo di superficialità. Una vita piena di musica e di cultura è sicuramente un argine a tutto ciò. Chi ha avuto il privilegio di crescervi faccia, come proviamo a fare oggi, qualcosa perché altri vi crescano a loro volta».

Questi invece alcuni passaggi del saluto inviato da Gustavo Dudamel, e letto da Gaston Fournier-Facio, coordinatore artistico del Teatro alla Scala (dove forse il giovane talento venezuelano approderà come direttore musicale...): «Non potete immaginare quanto sia lieto di sapere che si comincino a muovere i primi passi in Italia di un nuovo progetto pilota che potrebbe consentire ai giovani di tutto il Paese di apprendere la musica sinfonica. Ciò non potrebbe accadere in un momento più propizio, proprio quando è in corso una crisi del finanziamento pubblico verso la Cultura. "El Sistema", ideato e sviluppato dal mio Maestro Josè Antonio Abreu, è stato l'iniziativa sociale che, in Venezuela, per quasi 35 anni, ha offerto ai giovanissimi la possibilità di un'educazione musicale, riuscendo ad infondere valori fondamentali quali la speranza, la gioia e la riflessione sul senso della vita. Ho grande ammirazione per l'impegno pluridecennale verso i giovani che il Maestro Farulli ha portato avanti nel suo lavoro alla Scuola di Musica di Fiesole. Inoltre, vedere che in tutt'Italia si muovano i passi per la nascita di un nuovo progetto volto all'educazione di migliaia di giovani verso la musicale in generale e quella sinfonica in particolare, mi rende entusiasta. È particolarmente bello che quanto viene discusso oggi a Fiesole sia non solo un progetto, ma la realizzazione concreta di un sogno. Infatti, il nonno del Maestro Abreu arrivò in un piccolo villaggio del Venezuela proprio dall'Italia, portando con sé degli strumenti musicali col desiderio di arricchire la vita delle persone intorno a lui. Quando, cinque anni or sono, Claudio Abbado venne per la prima volta in Venezuela, non si può spiegare quale fonte d'ispirazione sia stato: non solo per me personalmente, ma per tutte le centinaia di migliaia di bambini del nostro programma che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui».

Un'altra creatura di Abbado, l'Orchestra Mozart di Bologna, farà conoscere il Sistema Abreu durante le manifestazioni del 20, 21 e 22 novembre, intitolate "L'Orchestra Mozart per la Città: la musica come impegno sociale": domenica 21 nell'incontro "L'impegno sociale dell'Orchestra Mozart: le testimonianze", il giovane venezuelano Diego Matheuz, direttore ospite principale dell'Orchestra Mozart, racconterà la sua formazione nel "Sistema Abreu".

Al convegno è stato infine annunciato dal regista televisivo Cristiano Barbarossa (abituale collaboratore di "Superquark", il programma di Piero Angela) che il suo documentario "A slum symphony allegro crescendo", dedicato al Sistema venezuelano, verrà programmato da Raitre il prossimo sabato 11 dicembre 2010, alle 21.30, all'interno della trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa".

Daniele Martino - Giornale della Musica