Ricercatori

Diviso fin dall'infanzia tra scienza e musica, Paolo Camiz ha poi scelto la prima, diventando professore di fisica nucleare presso l'Università di Roma "La Sapienza" e dedicandosi all'insegnamento e alla ricerca: ultimamente il suo interesse si è spostato dai nuclei ai sistemi percettivi naturali, in primo luogo quello uditivo e visivo. Camiz ha sempre tenuto tuttavia un piede nella staffa musicale, diplomandosi in pianoforte presso il Conservatorio di Santa Cecilia e praticando la musica da camera, il canto corale e solistico e la direzione di coro. Attualmente dirige, non a caso, il "Coro degli studenti" di Fisica. Questa premessa spiega l'amicizia con Michelangelo Lupone, ma, per capire la sua presenza a L'Aquila, occorre aggiungere la terza staffa, quella della scultura a cui si dedica nel poco tepo libero lasciato dalle altre due attività. Suo materiale d'elezione è il ferro vecchio, arruginito, trovato, riciclato, piegato, tagliato, saldato, in una ricerca in cui si ritrova la formazione scientifica dell'artista, che con questo materiale duro e violento, ma anche disponibile, disegna nello spazio linee con il tondino, linee che entrano in contrappunto con le proprie ombre, costruisce strutture complesse con elementi tutti uguali (le "Monomanie"), forse a ricordo di un problema geometrico o chimico dove il compito è quello di costruire una figura o una molecola con linee o atomi semplici, taglia e arrotola lamiere, giocando sul diverso grado di corrosione delle superfici. Anche in questo modo di lavorare c'è, forse, musica e scienza. Ha esposto a Roma, a Cori, al Sestrière, a Spoleto, in mostre personali e collettive. Sue opere si trovano in numerose collezioni private in italia e USA