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Compositori

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Francesco Filidei
Macchina per scoppiare i pagliacci per doppia orchestra (2005)
RAI Trade Edizioni
Macchina per scoppiare i pagliacci per doppia orchestra (2005)
Competa i suoi studi musicali al conservatorio Luigi Cherubini di Firenze in organo col massimo dei voti e la lode ed al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi in composizione ottenendo il Premier Prix  ed il Diploma di Formazione Superiore con Marco Stroppa, Frédéric Durieux e Michael Levinas. Si è inoltre perfezionato con Salvatore Sciarrino  e Jean Guillou. Nel 2000 ha completato il Cursus IRCAM in musica e nuove tecnologie e nel 2004 il corso di composizione Voix Nouvelle di Royaumont. In qualità di solista è stato Invitato in molti importanti festival quali il Festival d'Automne di Paris, il festival Archipel di Ginevra, la Biennale di Venezia, suonando da solista alla Filarmonica di Berlino, alla Theaterhaus di Vienna, all'Ircam di Parigi al Forum Neues Musiktheater in Stuttgart, in prime assolute di  Wolfgang Rihm, Helmut Oehring, Noriko Baba, Mauro Lanza, Jaques Lenot, Yves Chauris. Sia come compositore che come organista è stato registrato da Radio Tre, RadioFrance, SWR, RSR.
I suoi lavori sono stati pubblicati da Rai Trade ed Ars Publica e suonato da numerosi ensembel quali Itinéraire, Alter Ego, Cairn, Instant donné, Atelier XX, Nouvel Ensemble Modern, Ensemble orchestral contemporain, Rhizome, Intercontemporain, Percussion de Strasbourg, Klangforum, Court-Circuit, 2E2M, Österreichisches Ensemble, Recherche, Ascolta, Icarus, Trio Mallarmé,  Next Mushrooms Promotion.
Nel 2006 riceve il Musikpreis Sazburg Förderpreis e la Commande del  Reading Panel Ircam, durante lo stesso anno è compositore in residenza presso la Akademie Schloss Solitude in Stuttgart.
Nel 2007 vince il Takefu International Prix in Giappone e diventa membro residente della Casa de Velazquez a Madrid per due anni.

"Provate ad immaginare una musica che ha perso l'elemento sonoro. Cosa resta sono mormorii, uno scheletro leggero ma ricco soprattutto di suoni meccanici creati da mani che toccano e sfiorano gli strumenti. Questa è la Musica di Francesco Filidei.  Il suo stile veramente personale non accetta compromessi e nel corso degli anni non si è semplificato diventando ancora più austero. Nonostante l'apparente limitata sfera qualitativa di rumori usati, i suoi lavori respirano ed hanno guadagnato in ampiezza. Essi individuano in termini formali soluzioni veramente personali in precedenza inimmaginabili. Non si tratta di soluzioni intellettuali, ma dello schiudersi di un prezioso mondo poetico.
Guardando Filidei e la sua musica è difficile dare un nome ai modelli estetici e punti di riferimento nel panorama contemporaneo. La musica concreta, i richiami a suoni della natura possono rimandare a compositori quali Lachenmann o Kagel, ma la fantastica e stupefacente assurdità di questa musica porta alla mente figure individuali quali quella di Harry Partch. Nella sua musica ritmo e cesure improvvise diventano la struttura primaria necessaria a riconoscere i cambiamenti di una forma discontinua. Con l'insolito tipo di fenomeni sonori impiegati la sua musica estende i limiti delle nostre abilità percettive. Inoltre Filidei ha ridefinito una efficace notazione grafica funzionale  alla trascrizione di articolazioni e interconnessioni musicali. Mi sembra inoltre importante considerare la perseveranza e la consistenza di un compositore di fronte ad un cammino solitario e difficile, la sua ricca produzione (anche se ha solo 32 anni) ed in particolare la rara originalità del suo lavoro. Aggiungo per finire che Filidei ha arricchito grandemente  il repertorio organistico (l'organo è il suo strumento) mettendo a disposizione se stesso e il suo virtuosismo come interprete ad altri giovani o meno giovani compositori, dando loro una possibilità di analisi creativa dello strumento."
(Salvatore Sciarrino)
Aggiornato a 02/2008